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“LA LIBERTA’ E IL CORAGGIO DI CAMBIARE IERI, COME OGGI”

per progetti pittorici, scultorei, letterari; organizzato in collaborazione con NIG Nuove Idee Globali

PRIMO PREMIO PER OGNI SEZIONE € 1.000

Il concorso  che abbiamo bandito è un concorso giovane, perché è alla sua prima edizione e perché è stato pensato per  artisti fra i diciotto e i quarant’anni “non quotati” , persone che ritengono la creazione artistica come un elemento essenziale della propria vita e sono riconosciute come artisti  indipendentemente dal fatto di essere o no legati ad un vincolo di lavoro. La Fondazione Davide Lajolo, attenta a cogliere e a promuovere l’ attuale ricerca nel campo delle arti visive e della comunicazione, ha dunque pensato di sostenere proprio quei giovani che vorrebbero dedicarsi a tempo pieno a questa attività, offrendo un contributo economico di 1000 euro ai vincitori di ciascuna sezione, garantendo ai finalisti una concreta visibilità attraverso pubblicazioni cartacee e on line, allestendo una mostra all’interno della propria sede piemontese nel Castello di Moasca e offrendo un costruttivo giudizio artistico e funzionale da parte di una commissione formata da artisti, critici d’arte, galleristi, giornalisti e letterati. Consci che non tutti possono diventare dei grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in chiunque,  ci auguriamo di aver dato a qualcuno la possibilità di svelarsi.

Dott. Daniele Massimelli – Presidente Fondazione Davide Lajolo

L’arte cambierà il mondo

Il cambiamento è davvero una delle poche certezze della nostra vita. Cambiamo noi e cambia tutto intorno a noi, a volte più in fretta a volte più lentamente, a volte in modo più evidente altre volte in modo più sottile, ma inesorabilmente. Ogni cambiamento costituisce una piccola morte, ci troviamo a dover lasciare qualcosa, qualcosa che spesso per noi era diventato un riferimento, per guardare verso un futuro che, nel momento del cambiamento, ci appare incerto e a volte minaccioso, soprattutto se si tratta di un cambiamento che ci fa paura o definiamo ‘negativo’. Eppure il cambiamento è un processo naturale, sano, il cambiamento è indissolubilmente legato alla crescita: senza cambiamento non esiste crescita, né fisica, né emotiva, né spirituale. Il cambiamento è alla base stessa della nostra evoluzione, è il fattore dell’evoluzione. Una vita senza cambiamento sarebbe in realtà già una morte. Personalmente credo sarà l’arte a cambiare prima noi stessi e poi il mondo, come sempre è successo. Impegnarsi a fare prima una rivoluzione dentro se stessi, cominciare a interrogarsi. Un artista può sostenere la ricerca personale attraverso le proprie opere. Credo nella figura dell’artista come in quella di una “sentinella” che può indicare delle strade, perché a differenza di chi non ha il tempo di farlo lui può porsi interrogativi e riflettere e mostrare poi il frutto dei propri viaggi agli altri, stimolandoli. L’artista ha una dignità all’interno della comunità soprattutto perché dona il proprio lavoro agli altri e opera per il bene della comunità. L’impegno è utilizzare l’arte come strumento per capire se stessi e poi rivolgere le proprie scoperte agli altri. Più bellezza e meno tecnologia, per cambiare. Siamo testimoni di un cambiamento generato dal genio demonio di Jobs, che allibisce se ci pensiamo, ma dobbiamo sperare che dopo l’ubriacatura di tecnologia si torni alla natura delle cose. A volte vedo che anche nei teatri, nelle multisale cinematografiche, che hanno snaturato il cinema, la gente guarda il telefonino. L’arte può servire perché attraversando l’ingresso di una mostra, di un teatro…. si possono aprire nuovi mondi sconosciuti. L’importante è usare un linguaggio che possa coinvolgere anche i giovani. La semplicità è alla fine la massima raffinatezza, il miglior punto di partenza per attuare un cambiamento.

Alessio Bertoli – Presidente dell’Associazione Culturale NIG

Il castello di Moasca ospita da alcuni anni la sede decentrata della Fondazione Davide Lajolo di Milano che si occupa principalmente di diffondere e valorizzare il grande patrimonio culturale lasciato da Davide Lajolo scrittore, giornalista, uomo di cultura. Nelle sale del castello sono allestite alcune delle numerose opere d’arte parte della collezione della Fondazione Lajolo, che comprende artisti italiani attivi nel periodo dal 1947 agli anni Ottanta del secolo scorso.
Nel proseguire questo rapporto di collaborazione il comune di Moasca ha accolto con soddisfazione e interesse la nuova iniziativa della Fondazione: un bando rivolto ai giovani per la realizzazione di un elaborato dal titolo “La libertà e il coraggio di cambiare ieri, come oggi”.
Il tema è attualissimo per tempi difficili e confusi come quelli che stiamo vivendo dove principi cardini dovrebbero essere sobrietà di vita, richiamo all’agire politico e solidarietà per far sì che in un paese come l’Italia sia abolita ogni forma di privilegio e chi sceglie di servire la collettività sappia di doverlo fare con disinteresse e generosità senza compromessi. E’ con questo messaggio di un’utopia, che però darebbe senso, passione e slancio a tanti italiani di oggi e con piacere che rivolgo il saluto mio personale e dell’Amministrazione comunale che mi onoro di presiedere, insieme all’augurio di buon lavoro e di successo a tutti i partecipanti del concorso.
Siamo inoltre lieti di presentare a un pubblico qualificato il nostro territorio, ricco di bellezze naturali e di valori autentici, che contiamo di vedere conosciuto e valorizzato per riscoprire il territorio come luogo di incontro dove si esplicitano i più seri ed autentici problemi del rapporto uomo ambiente.

Andrea Ghignone – Sindaco di Moasca

LA GIURIA

OTTAVIO COFFANO – Scenografo, pittore, docente

Svolge la propria attività in Italia e all’estero. Ha insegnato scenografia all’Accademia di Brera, all’Accademia Albertina di Torino e all’Accademia Complutense di Madrid. Negli ultimi anni, a Torino, ha insegnato letteratura e filosofia del teatro. Collabora come scenografo con una casa di produzione cinematografica di Parigi.

 

PIERMARIO BARISONE – Perito ed Esperto d’Arte, Consulente per opere moderne europee all’interno di  mostre, riviste e pubblicazioni, stage, eventi

Già alla metà del liceo (siamo nel 1978, sino a metà anni ’80) accompagnavo con entusiasmo papà, ed il gruppo di collezionisti che seguivano i dipinti dell’800, prima passione. Per motivi fortuiti negli stessi anni facevo il ragazzo di bottega presso Valente restauratore di mobili antichi: esperienza che divenne preziosa quando dagli anni ’90 iniziai a partecipare come espositore a mostre d’antiquariato nazionali ed internazionali. Sempre nel restauro, data la forte domanda fondai con Valente, pittore professionista, un laboratorio di restauro di dipinti ed opere lignee policrome;  laboratorio oggi di elevato standing, che lasciai dopo qualche anno. Alla metà degli anni ’90 il mobile antico lo sentivo agli sgoccioli, trattai prima il deco’ ed infine il design italiano. Il passaggio ai dipinti fu breve

FABIO SERRA – Gallerista

Ha da sempre collaborato con il padre, Emiliano Serra,  gallerista, sua la Galleria “La Fornace ” negli anni 70/80 successivamente “L’Archivolto” poi infine “Il Platano”, ed organizzatore di mostre,  tra le altre, la mostra di Ugo Scassa, Ancora collaboratore per anni nella scelta del pittore del palio (Casorati, Soffiantino, Falconi…) Alla scomparsa del padre ha portato avanti fino al 2008 la galleria Il Platano per poi approdare nell’Associazione Culturale Arthesis con la quale ha organizzato ancora parecchia mostre in spazi alternativi.

ANDREA ROCCO – Storico dell’arte, Direttore della Fondazione Palazzo Mazzetti

PIERO VERCELLI – Assessore Servizi Sociali, Asili nido, Volontariato, Cooperazione internazionale del Comune di Asti

Attore e testimone del cambiamento sociale del nostro tempo.

ROBERTA BELLESINI – Presidente della Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”

Più che appassionata d’arte, la sua è una passione per la storia dell’ arte, cioè per tutte le espressioni artistiche che sono le chiavi di lettura dell’ interazione tra l’uomo e il suo tempo. Ama le buone letture spaziando a 360° nel campo editoriale. Per lei, come scriveva il grande Oscar Wilde, l’uomo colto è colui che sa trovare un significato bello alle cose belle.

FRANCESCO SCALFARI – Direttore del Polo Universitario di Asti Studi Superiori

Docente universitario e ricercatore. Ha pubblicato volumi, atti, articoli tecnico-scientifici, storico-filosofici e divulgativi.

PREMIAZIONE 

 

Sabato 11 Febbraio 2017 

 

Presso i locali della Fondazione Davide Lajolo e del Restaurant & Garden Winery “TRA LA TERRA E IL CIELO” in Moasca – Asti

VINCITORI

   SEZIONE SCULTURA 

SEZIONE LETTERATURA

SEZIONE PITTURA

(PREMIO EX AEQUO)